La robotica di servizio creerà nuovi posti di lavoro grazie all' Internet delle Cose:
Pubblicato ilIn analogia a quanto successo con gli smartphone, quando nacquero nuove figure professionali come lo sviluppatore di applicazioni, così la robotica di servizio creerà nuove figure lavorative. Lo sviluppatore di applicazioni robotiche potrà diventare quindi il lavoro del futuro. Vediamo che cosa sono esattamente la robotica di servizio e la cloud robotics.
Grazie all’Internet delle Cose, si trovano già in commercio i primi dispositivi smart, ovvero connessi in rete, e secondo le più autorevoli previsioni di mercato si troveranno presto nuovi dispositivi ancora più intelligenti e in grado di interagire con il mondo fisico: i robot.
I robot usciranno dal tradizionale mondo industriale, nel quale siamo abituati a vederli oggi, ed entreranno nella nostra vita quotidiana. I robot nelle industrie sono programmati in modo da ripetere sempre la stessa azione. Molte operazioni, in realtà, sono una serie di movimenti pre-programmati che il robot esegue continuamente senza controllare il risultato. Un robot che monta una vite conosce a priori la posizione della vita da prendere: se provassimo a spostare la vite anche di pochi millimetri, il robot non riuscirà a prenderla ma continuerà a lavorare come se lo avesse fatto. L’obiettivo è far si che il robot svolga operazioni ripetitive ma nel modo più efficiente possibile. Quindi quasi mai il codice viene cambiato se le operazioni vengono svolte in modo soddisfacente. In questo video, vedrete un robot che “disegna” su una superficie la cui posizione non è perfettamente conosciuta al robot… e il risultato lascia infatti molto a desiderare.
Nel mondo “umano”, invece, il robot non può conoscere a priori l’ambiente in cui si trova. In gergo tecnico, questo si dice “ambiente non strutturato”. Per questo motivo, il lavoro nel mondo non industriale per un robot è enormemente più complicato, e richiede l’utilizzo di algoritmi molto più complessi. Con la cloud robotics, ovvero l’unione della robotica e l’Internet delle Cose, i robot potranno riconfigurarsi in automatico e velocemente, scaricando applicazioni e facendosi supportare da del software in rete, per svolgere qualsiasi tipo di servizio in modo versatile. Creando così la robotica di servizio.
Figura 1: Barista robotico, un esempio di robotica di servizio come progetto visionario del Professor Carlo Ratti
In analogia a quanto successo con gli smartphone, quando nacquero nuove figure professionali come lo sviluppatore di applicazioni, così la robotica di servizio creerà nuove figure lavorative. Lo sviluppatore di applicazioni robotiche potrà diventare quindi il lavoro del futuro.
ROS il nuovo Android
L’equivalente di Android per la robotica si chiama ROS - Robot Operating System. ROS è il sistema operativo per la robotica di servzio ed è compatibile con la maggior parte dei robot che potete trovare in commercio. E’ stato sviluppato dall’università di Stanford come software open source e ha un enorme comunità a seguito. Oltre che essere supportato da Google. La sua crescente popolarità è dimostrata dalle nuove posizioni lavorative che compaiono tra le aziende più innovative al mondo, dove si chiede espressamente una competenza in ROS e robotica.
Figura 2: Andamento delle previsioni del mercato della robotica nei relativi settori
Coltivare una nuova generazione di sviluppatori robotici
In questa visione noi crediamo fermamente. Dopo un dottorato in robotica al Politecnico di Torino e un’esperienza di ricerca all’interno di laboratori TIM, abbiamo deciso di scommettere fortemente su questi temi e fondare HotBlack Robotics. Il nostro obiettivo è quello di eliminare la barriera all’ingresso di ROS democratizzando la robotica e offrire le potenzialità dell’Internet delle Cose con una piattaforma di Cloud Robotics.
Il nostro primo esperimento, quindi, è stato quello di fornire un percorso di alternanza scuola-lavoro all’ITIS Avogadro di Torino, dove abbiamo coinvolto 3 classi di quarta per un totale di 90 ragazzi (una classe di Elettrotecnici e due di Informatici). Il programma prevede una parte iniziale di costruzione e configurazione del robot DotBot (grazie al supporto di un insegnante e nostro amico Michele Maffucci), una parte di programmazione in ROS per poi finire con progetti personali per stimolare la creatività.
Figura 3: Il robot DotBot
Figura 4: Il programma di alternanza scuola-lavoro
Gli accessi alla piattaforma sono gratis e si ottengono registrandosi hotblackrobotics.github.io/register. Ci stiamo impegnando a scrivere una serie di tutorial e un [blog] (http://hotblackrobotics.github.io/blog/posts/) per rendere possibile a tutti la formazione su queste importanti tematiche anche in remoto tramite Internet.
Riusciremo a coltivare una nuova generazione di sviluppatori robotici?
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